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0001 <sect1 id="ai-cosmicdist">
0002 <sect1info>
0003 <author
0004 ><firstname
0005 >Akarsh</firstname
0006 > <surname
0007 >Simha</surname
0008 > </author>
0009 </sect1info>
0010 <title
0011 >Scala delle distanze cosmiche</title>
0012 <indexterm
0013 ><primary
0014 >Scala delle distanze cosmiche</primary
0015 ></indexterm>
0016 <para
0017 >La scala delle distanze cosmiche fa riferimento alla successione dei diversi metodi usati dagli astronomi per misurare le distanze di oggetti nel cielo. Alcuni metodi, ad esempio la <link linkend="ai-parallax"
0018 >parallasse</link
0019 >, funzionano bene solo per oggetti vicini. Altri metodi, ad esempio lo <firstterm
0020 >spostamento verso il rosso cosmologico</firstterm
0021 >, funzionano bene solo per galassie molto distanti. Per questo ci sono diversi metodi, ciascuno i propri limiti, e da qui il nome. </para>
0022 <sect2>
0023 <title
0024 >Misure dirette</title>
0025 <para
0026 >Alla base della scala ci sono gli oggetti le cui distanze possono essere misurate direttamente, quali la Luna (vedi l'<ulink url="https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_Lunar_Laser_Ranging"
0027 >esperimento Lunar Laser Ranging</ulink
0028 >). La stessa tecnica, usando le onde radio, viene usata anche per misurare le distanze dei pianeti. </para>
0029 
0030 <para
0031 >Per le stelle vicine, è possibile misurare la <link linkend="ai-parallax"
0032 >parallasse</link
0033 > ottenendo la distanza della stella. </para>
0034 </sect2>
0035 
0036 <sect2>
0037 <title
0038 >Candele standard</title>
0039 <para
0040 >Le candele standard sono oggetti di cui si conosce con certezza la luminosità. La <link linkend="ai-magnitude"
0041 >magnitudine</link
0042 > apparente, facile da misurare, ci dice quanto luminoso appare un oggetto ma non quanto è effettivamente. Gli oggetti distanti appaiono meno luminosi poiché la loro luce si diffonde in un'area più ampia. </para
0043 ><para
0044 >Secondo la <firstterm
0045 >legge dell'inverso del quadrato</firstterm
0046 > per le intensità di luce, la quantità di luce che riceviamo da un oggetto diminuisce proporzionalmente al quadrato della distanza. Possiamo quindi calcolare la distanza di un oggetto se sappiamo sia quanto è luminoso (la magnitudine assoluta, «M») sia quanto luminoso ci appare sulla Terra (la magnitudine apparente, «m»). Possiamo definire il <firstterm
0047 >modulo di distanza</firstterm
0048 > come segue: </para
0049 ><para
0050 >Modulo di distanza = M - m = 5 log<subscript
0051 >10</subscript
0052 > d - 5 </para
0053 ><para
0054 >Qui «d» è la distanza misurata in <link linkend="ai-parallax"
0055 >parsec</link
0056 >. </para>
0057 <para
0058 >Ci sono altri modi per conoscere la luminosità intrinseca di queste candele standard speciali, e quindi di calcolarne la distanza. </para>
0059 <para
0060 >Candele standard comunemente usati in astronomia sono: <itemizedlist>
0061 
0062 <listitem
0063 ><para
0064 >Variabili Cefeidi: un tipo di stelle variabili periodiche, il cui periodo di variabilità è correlato alla luminosità.</para
0065 ></listitem>
0066 
0067 <listitem
0068 ><para
0069 >Variabili RR Lyrae: altre stelle variabili periodiche con una relazione periodo-luminosità ben conosciuta.</para
0070 ></listitem>
0071 
0072 <listitem
0073 ><para
0074 >Supernove di tipo Ia: queste supernove hanno una luminosità ben definita risultante dai processi fisici che le governano, e quindi possono essere usate come candele standard</para
0075 ></listitem>
0076 
0077 </itemizedlist>
0078 </para>
0079 </sect2>
0080 
0081 <sect2>
0082 <title
0083 >Altri metodi</title>
0084 <para
0085 >Ci sono molti altri metodi. Alcuni si basano sulla fisica delle stelle, ad esempio la relazione tra la luminosità e il colore dei vari tipi di stelle (ciò di solito è rappresentato su un <firstterm
0086 >diagramma Hertzsprung-Russel</firstterm
0087 >). Altri si applicano agli ammassi stellari, ad esempio il <firstterm
0088 >metodo degli ammassi in movimento</firstterm
0089 > e il <firstterm
0090 >metodo del fit della sequenza principale</firstterm
0091 >. La <firstterm
0092 >relazione di Tully-Fisher</firstterm
0093 >, che relaziona la luminosità di una galassia a spirale alla sua rotazione, può essere usata per trovare il modulo di distanza, dato che la rotazione di una galassia può essere misurata facilmente usando l'<firstterm
0094 >effetto Doppler</firstterm
0095 >. Le distanze di galassie distanti possono essere ottenute misurando lo <firstterm
0096 >spostamento verso il rosso cosmologico</firstterm
0097 >, che è lo spostamento verso il rosso della luce di galassie distanti che si verifica a causa dell'espansione dell'universo. </para>
0098 <para
0099 >Per ulteriori informazioni, consulta la <ulink url="http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_delle_distanze_cosmiche"
0100 >pagina di Wikipedia sulla scala delle distanze cosmiche</ulink
0101 > </para>
0102 </sect2>
0103 </sect1>